Sunday, October 27, 2013

Visto turistico, più semplice con una lettera d’invito

Se sei un cittadino  italiano o straniero regolarmente residente in Italia e hai un amico o un parente extracomunitario potresti aiutarlo ad ottenere un visto turistico. Si tratta del cosiddetto “visto con lettera d’invito” che può essere richiesto per un periodo massimo di 90 giorni.
Ma cosa cambia rispetto ad una normale procedura? Sarai tu a preparare gran parte della documentazione necessaria, facilitando le cose a chi si trova lontano.
Il documento che l’ospitante dovrà sottoscrivere per l’ospite è una lettera d’invito, o meglio una “dichiarazione di alloggio”, da intestare alla sezione visti dell’Ambasciata italiana o del Consolato nel Paese di residenza dello straniero. Per farlo dovrà essere titolare di un regolare contratto di affitto o proprietario di un immobile. L’obiettivo di questo documento infatti è quello di dimostrare, in mancanza di una prenotazione alberghiera, la disponibilità di un alloggio per il visitatore.
Nella lettera, dopo aver indicato i propri dati identificativi, l’invitante - il cittadino italiano o l’extracomunitario con permesso di soggiorno- dovrà dichiarare di voler ospitare lo straniero indicandone nome, cognome, data di nascita, indirizzo, nazionalità e, non meno importante, il motivo del soggiorno e la durata, specificandone la data di arrivo e quella di partenza che dovranno necessariamente essere circoscritte in un arco temporale massimo di 90 giorni.
L’invitante dovrà esplicitare di avere con l’ospite legami di amicizia o di parentela e attestarne l’attività lavorativa. Dovrà dichiarare per iscritto di voler farsi carico delle spese di sostentamento dell’ospite durante il suo soggiorno nonché di avere a disposizione le risorse economiche necessarie. Potrà anche sottoscrivere una fideiussione, e in questo caso dovrà indicarne gli estremi : somma, istituto bancario e indirizzo dell’agenzia, allegando il documento originale. Nella lettera d’invito dovrà indicare l’indirizzo presso il quale lo straniero verrà ospitato e impegnarsi a comunicare all’autorità locale la presenza dell’ospite proveniente da un paese non Schengen entro 48 ore dal suo ingresso in Italia. Infine dovrà impegnarsi a far rispettare la data di partenza indicata nel visto. E, in mancanza di un’apposita polizza sanitaria o convenzione bilaterale con l’Italia, dovrà impegnarsi a farsi carico di eventuali oneri sanitari. Il tutto dovrà essere sottoscritto dall’invitante indicando data e luogo.
La lettera andrà inviata allo straniero insieme a tutta la documentazione necessaria: il documento di identità dell’ospitante, il permesso di soggiorno in caso non si tratti di un cittadino italiano, l’ultima denuncia dei redditi, il codice fiscale, e l’ eventuale copia dell’ultima busta paga.
Al futuro ospite resta il compito di presentare la documentazione alla rappresentanza italiana nel proprio Paese dove compilerà il formulario di richiesta del visto, allegando copia del passaporto, foto, prenotazione o biglietti di andata e ritorno. In questa sede il richiedente il visto dovrà anche motivare il viaggio.
Il consiglio è quello di fissare l’appuntamento in Ambasciata con un certo anticipo, almeno un paio di settimane prima della data indicata come quella di partenza nella lettera di invito.
Qualora nel Paese dello straniero non vi sia nessuna rappresentanza diplomatica italiana, la richiesta di visto potrà comunque essere presentata a quella di uno stato Schengen. Se il soggiorno in Italia rappresenta solo la tappa di un viaggio più articolato la documentazione andrà invece presentata alla rappresentanza dello stato d’ingresso dell’area Schengen. Infine, se l’extracomunitario proviene da un paese col quale l’Italia ha sottoscritto un accordo per l’esenzione del visto turistico, la lettera d’invito andrà presentata alla polizia di frontiera del paese d’ingresso nell’area Schengen.

Insonnia le prime mosse per combatterla


Faticate ad addormentarvi? Tranquilli, siete in buona compagnia. Sono dodici milioni gli italiani che soffrono di insonnia. E se per alcuni si tratta di un disturbo passeggero, dovuto a qualche preoccupazione, per altri diventa una vera e propria malattia, da curare in centri dedicati. Lasciate stare la conta delle pecore perché, che sia colpa dello stress, di cattive abitudini o della salute, il primo passo per combattere i disturbi del sonno è individuarne la causa. Si rischia altrimenti di cadere in un circolo vizioso dove l'insonnia si alimenta dello stress che produce.
Ma quali sono le mosse per agevolare il riposo? Bisognerà anzitutto creare un ambiente confortevole eliminando eventuali fonti di luce e rumore, con tende pesanti e doppi vetri. Fondamentale sarà poi armonizzare le proprie abitudini coricandosi e alzandosi a orari regolari. Un moderato esercizio fisico può essere d'aiuto. A patto di praticarlo nel pomeriggio per non incappare nell'effetto adrenalina. Da non trascurare la dieta che dovrà seguire due regole base: orari fissi e pasti leggeri. Il caffè? L'importante è non esagerare. Infine sarà bene rilassarsi con attività soft prima di andare a letto. Nel caso poi non si riesca a prendere sonno? Meglio alzarsi e riprovarci più tardi.

Saturday, October 19, 2013

Nuovo blog

Salve in questo blog voglio raccogliere post e articoli dedicati a vari argomenti, l'intenzione è di essere utile, il risultato? chissà.